Genovesi e Liguri

saliti al Soglio di Pietro

SISTO IV

Il ligure Francesco Della Rovere di Celle (Savona) è eletto Papa assumendo il nome di Sisto IV.

Il suo Pontificato dura 13 anni dal 1471 al 1484, è caratterizzato da una splendida protezione della cultura e dell’arte, umanisti, dotti ed artisti affollano la Curia in questo periodo.

Papa Sisto IV

Il grande amore per i congiunti, lo porta a conferire la porpora cardinalizia a ben sei nipoti, tra cui Giuliano, il futuro Papa Giulio II.

La biblioteca di Niccolò V  è largamente ingrandita, il pittore Melozzo da Forlì affresca i locali, ritraendo la figura di Sisto circondato da Bartolomeo Sacchi (detto Platina), primo bibliotecario e dai nipoti.

Biblioteca Apostolica Vaticana

Capolettera da codici miniati conservati nella Biblioteca Apostolica Vaticana

Per volontà di Sisto, Giovannino De Dolci erige la famosa Cappella Sistina, le cui pareti sono affrescate dai migliori pittori del tempo.

Intero postale Vaticano riproducente una parziale veduta della Cappella Sistina

Affreschi realizzati alle pareti della Cappella Sistina dai pittori: Ghirlandaio, Botticelli, Perugino e Rosselli

Veduta laterale Cappella SistinaI Medici di FirenzeLorenzo Il Magnifico

La sua politica è avversa ai Medici di Firenze, tanto da essere implicato nella congiura dei Pazzi, nella quale rimane ucciso Giuliano fratello di Lorenzo il Magnifico, che riesce a scampare dall’aggressione.

Grande è lo sviluppo edilizio e della viabilità di Roma, sotto il suo pontificato; il tracciato delle strade facenti capo a Ponte Sant’Angelo, sono l’elemento costitutivo del “Quartiere del Rinascimento”.

La situazione della politica estera durante il suo pontificato, per iniziativa di Maometto II, subisce una recrudescenza, quando le forze ottomane nel 1479 attuano il primo attacco a Rodi e nel 1480 con lo sbarco ed assedio ad Otranto.

Per i due fatti d’arme  Sisto IV  si rivolge a Genova, per la fornitura di due navi per soccorrere Rodi.

Libretto di francobolli soprastampati emessi tra il 1943-44-45; nella cui copertina è raffigurato lo scontro navale tra le forze turche e gerosolimitane  avvenuto nel 1479.

L’anno successivo richiede addirittura la fornitura di una flotta di 22 galee, le quali unite alle proprie, alle galee di Ancona ed a quelle del Re di Napoli Ferdinando, partono alla volta di Otranto per liberarla dall’assedio ottomano.

La flotta genovese, comandata dal Cardinale Paolo Fregoso Arcivescovo di Genova e zio del Doge, risale il Tevere per ricevere la benedizione del Papa.

Fortificazioni di OtrantoEsecuzione dei superstiti dell’assedio

Le sorti della guerra cambiano quando sopraggiunge la morte dell’Imperatore Maometto II.

La flotta cristiana non sa approfittare della situazione, a causa di dissapori tra gli alleati, per inseguire gli ottomani e sconfiggerli definitivamente.

Le galee genovesi impavesate, di ritorno dalla vittoriosa spedizione contro i turchi, che nel 1481 hanno conquistato Otranto. Tempera su tela di Cristoforo Grasso. Genova, Museo Navale.

La sua morte sopraggiunge il 12 agosto 1484, una bellissima e famosa tomba in bronzo è eseguita da Antonio Pollaiolo già sistemata nella Basilica di San Pietro, ora nel Museo di San Pietro.

Michele Perrone