UNA POLIZZA PER UN CARICO D’ORO

Prima di tutto è doveroso precisare che cos’è una polizza di carico: si tratta di un biglietto di ricevuta, attestante un’obbligazione, un contratto o l’avvenuto ricevimento di merci affidate ad un vettore.

Nel caso specifico si tratta di un documento rilasciato dal capitano di una nave.

Documento in parte a stampa con spazi da completare con dati manoscritti relativi al vettore, destinazione, nolo e descrizione dettagliata delle merci.

Nel XVIII secolo si diffonde l’uso di polizze con illustrazioni xilografiche (incise su legno) a soggetto religioso, queste illustrazioni ben si addicono alla forma scritta, nella quale sono presenti formule benaugurali, come: … con il nome di Dio…, …Dio salvi … e … N.S. l’accompagni a salvamento. Amen.

La polizza in oggetto, presenta un’illustrazione di S. Antonio da Padova (celebre teologo di Lisbona), emessa a Cadice il 7 agosto 1752 da Roberto Gefferis, capitano inglese della nave nominata “Il Cesare” in partenza per Genova.

A lui viene affidato  un carico particolare: un sacchetto di monete d’oro spagnole e portoghesi.

Dal testo della polizza, troviamo la precisa descrizione di questo carico:

” 1 sacchetto uno della fuori marca, e numero: contenente Doppie cinquecento  d’oro effettive di Spagna da Reali quaranta plata vecchia per ognuna, e quattrocentocinquantadue e un terzo monete d’oro di Portogallo da Reis quattromilaottocento per ciascheduna, il tutto contato, e ricevuto a bordo di detta mia nave ad ogni mia soddisfazione.”

Un piccolo tesoro dunque, composto di monete d’oro diretto a Genova, forse si tratta semplicemente di un pagamento in denaro sonante, per una partita di merci precedentemente ordinata.

Anche se può sembrare insolito un pagamento in oro monetario – da secoli erano in uso le “lettere di credito” – in questo periodo ho riscontrato piuttosto frequenti i pagamenti in oro.

Michele Perrone