CARLIN PESCIA RISTORATORE
Un esempio da imitare
Sotto i portici del Teatro Carlo Felice era situata la famosa trattoria, dove erano soliti riunirsi intellettuali e giornalisti cittadini, nonché artisti di fama mondiale legati al teatro lirico, fra cui Pietro Mascagni.
Il proprietario del locale Carlin Pescia, nato a Genova nel 1855, fervente mazziniano e principe della gastronomia genovese, era appassionato delle glorie architettoniche cittadine, incuriosito dei restauri che il d’Andrade ed il Poggi iniziavano a mettere in atto sul patrimonio monumentale della Genova medioevale, decideva di contribuire, in parte, alle spese che questo restauro necessitava.
Intero postale con annullo riproducente il Teatro Carlo Felice
Conto intestato della Trattoria del Carlo Felice di Carlo Pescia
Teatro Carlo Felice, acquarello di Carlo Barabino
Per dimostrare in modo tangibile l’amore per i monumenti più famosi della sua bella Genova, disponeva che alla sua morte, avvenuta il 15 luglio 1925, un lascito al Comune della proprietà valutata Lire 1.291.000
Scheda di riconoscimento per l’elezione della Commissione Permanente di Belle Arti in Roma, rilasciata al Comm. Alfredo d’Andrade, sopraintendente dei Beni Architettonici del Piemonte e della Liguria.
Nelle sue disposizioni il Pescia stabilisce l’obbligo di utilizzare il reddito di tale patrimonio al fine di finanziare ogni anno, od al massimo ogni cinque anni, il recupero ed il restauro degli edifici più importanti della storia di Genova.
Cartolina riproducente le torri di Porta Soprana, lato interno,
restauro iniziato nel 1900 da Alfredo d’Andrade ed ultimato da Orlando Grosso nel 1938.
Intero postale con annullo riproducenti le torri di Porta Soprana,
Carlin Pescia indicava nelle sue volontà, una priorità d’intervento sui monumenti, che a suo giudizio bisognosi di cure.
Il primo monumento era Porta Soprana (1155), già sottoposta alle cure del d’Andrade, ma necessitava ancora del completo isolamento dalle costruzioni di Vico dritto di Ponticello, che nel corso dei secoli si erano addossate alle torri. Isolamento e restauro ultimato dall’Orlando Grosso nel 1938.
lato esterno, a restauro ultimato, come appare ancora oggi.
Due visioni dei Portici di Sottoripa nelle vicinanze di Palazzo San Giorgio
Il secondo monumento che indicava il Pescia, si tratta dei Portici di Sottoripa (1125) i più antichi sono nelle vicinanze del Palazzo San Giorgio.
Portici di Sottoripa (lato ponente) già restaurati alla fine del XIX secolo.
I portici sul lato occidentale sono di più tarda costruzione (XIII secolo), già restaurati verso la fine del XIX secolo.
L’intenzione di Carlin Pescia era il proseguimento del restauro, per dare ai portici pubblici più antichi d’Italia la sistemazione al primitivo stato. Questo a tutt’oggi è solo in parte avvenuto.
Michele Perrone
Tomba di Teresa Pescia – Cimitero Monumentale di Staglieno