L’anno europeo della Musica
C.E.P.T. 1985 – L’analisi
parte terza
di Marco Ghiglione
SEZIONE | 1 – MUSICA E MUSICISTI | |
VALORE NOMINALE DEL FRANCOBOLLO | 2,10 mk | |
stato | FINLANDIA | |
giorno di emissione | 17/06/1985 | |
tiratura | 4.000.000 | |
Serie completa– n° valori | 2 |
Il secondo francobollo dell’emissione finlandese viene davvero “da lontano”. La sua storia inizia nel Medio Evo, ed è una storia veramente fondamentale per la nazione intera, ma anche complessa, tanto che è giocoforza andare per gradi.
Mi riferisco ovviamente alla melodia riprodotta nella vignetta: sembra strano che una nazione come la Finlandia scelga un canto in latino per celebrare il suo Anno Europeo della Musica, ma non è così.
Questa musica fa parte di una raccolta di Piae Cantiones, e qui comincia la nostra storia.
Molte notizie sono tratte da una interessante pubblicazione (probabilmente una tesi di laurea) di Eileen Hadidian del 1978, A Study and Critical Commentary of Piae Cantiones – A Sixteenth-Century Song Collection, a cura del Dipartimento di Musica della STANFORD UNIVERSITY.
Quella delle Piae Cantiones è una raccolta di canti di autore anonimo compilata da Jacobus Finno e comprendente canti scolastici e devozionali in latino, da eseguire da una a quattro voci, usati principalmente in Svezia e Finlandia. Il volume fu pubblicato nel 1582, ma molti canti risalivano a molti anni addietro, fino all’undicesimo secolo. Altri provenivano dai canti luterani, altri ancora dalla tradizione orale. Appartenendo la Finlandia al regno di Svezia nel secolo XVI, va da sé che la raccolta è importante anche per la storia musicale svedese. Nel XX secolo sono apparsi numerosi studi in materia, che hanno portato le Piae Cantiones all’attenzione del mondo musicologico: forse grazie anche a questo si deve la presenza di una di esse nel francobollo in oggetto. Il titolo esatto del volume è Piae Cantiones Ecclesiasticae et Scholasticae Veterum Episcoporum (canzoni pìe da chiesa e da scuola dei vecchi vescovi). Le canzoni venivano spesso indifferentemente usate in chiesa e a scuola, e la maggior parte dei manoscritti originali è andata perduta. Sappiamo che meno della metà di esse aveva origini straniere (soprattutto da Francia, Inghilterra, Germania e Boemia)
fig. 1
L’edizione del 1582, pubblicata a Greifswald (oggi città nord-orientale tedesca, ma all’epoca appartenente alla Svezia) da parte dello studente finlandese Theodoricus Petri (Rutha) contiene 74 canti suddivisi in 11 gruppi fra ecclesiastici, morali, scolastici, storici e così via; 62 canti sono monodici, e gli altri a due (7), tre (3) e quattro (2) voci. La seconda edizione, del 1625, aggiunge 13 nuovi canti, oltre ad una versione a quattro voci di canti precedenti. Il libro fu pubblicato sotto il regno del re svedese Giovanni III, ben disposto verso il Cattolicesimo ed interessato in modo speciale all’architettura sacra. Era profondo conoscitore della lingua latina ed uno dei maggiori teologi in Svezia. Il Petri, nato nel 1560, era ancora vivo nel 1625, perché fu proprio lui a rivedere e pubblicare la sua seconda edizione a Rostock, anche se sappiamo della presenza di una sorta di “direttore artistico” nella persona di Daniel Friderici, noto musicista tedesco. Nel frattempo, nel 1583 era già stato pubblicato un volume di inni finlandesi dal protestante Jaako Suomalainen(Finno), direttore della Scuola della Cattedrale di Turku, mentre Petri aveva simpatie cattoliche. Turku (che significa “mercato”, e che in svedese si traduce Åbo, dal latino Aboa, cioè porto sul fiume) fu fondata intorno al 1229 (anno determinato dalla tradizione), ed è la quinta città per popolazione. Gli storici datano i primi insediamenti urbani intorno al 1154, mentre la cattedrale risale al XIV secolo, ed oggi Turku è sede dell’Arcivescovado di Finlandia.
fig. 2 a-b-c, 3
fig. 4 a-b
fig. 5
Altre edizioni di vario tipo si sono succedute fino agli inizi del XX secolo, ma, tutto sommato, sembra che la raccolta nasca originariamente dal tentativo di salvare dall’oblio diversi canti della tradizione sacra. Alcuni testi furono modificati rispetto all’originale dallo stesso Finno probabilmente per non contrariare la comunità protestante, tanto è vero che, per sostituire parole quali Maria e Virgo con Christus e Puer, produsse alcuni paradossi, ad esempio attribuendo a Gesù Cristo la qualità porta clausa nec pervia, propria della Vergine Maria.
Da sottolineare è il fatto che la raccolta ci ha tramandato alcuni canti latini che in seguito diedero forma a corali luterani, come ad esempio Dies est letitiae, divenuto poi Der Tag der ist so freudenreich, spunto tematico utilizzato anche da Johann Sebastian Bach per alcuni suoi noti “preludi al corale” per organo, ed anche che Puer natus in Bethlehem ha la sua prima origine conosciuta nel monastero di Bobbio (Piacenza), compreso in un antifonario del tardo XIII secolo.
fig. 6 a-b
fig.7a-8
fig, 7b
fig. 9
Il nostro canto (Ramus virens olivarum) è di argomento storico e di origine scandinava, ed è dedicato a Enrico (è infatti comunemente indicato come Inno di S. Enrico), che era arcivescovo di Uppsala nel XII secolo (dal 1152), morto a Köyliö il 20 gennaio 1156. Il “ritornello” fa riferimento diretto alla gente “finnonica”, ed inoltre, come sottolineato da diversi studi, le prime lettere delle strofe costituiscono un acrostico ed indicano il nome del compositore o del dedicatario. Nel nostro caso, si tratta Ragualdus II, vescovo dal 1309 al 1321, ed alcune fonti riportano che la melodia era considerata una sorta di inno nazionale finlandese durante il Medioevo.
Le varie strofe parlano dell’arrivo di S. Enrico in Finlandia nel XII secolo. Enrico aveva probabilmente origini inglesi, e, secondo la tradizione, accompagnò re Eric IX di Svezia in una crociata contro i Finni nel 1155, facendo opera di proselitismo. Fu ucciso da un contadino e divenne martire patrono della Finlandia, pur non avendo mai subito un processo di canonizzazione, ma essendo venerato per volontà popolare. Il contadino finlandese che lo uccise, probabilmente mai esistito, si chiamava Lalli, o Laurentius, o Lauri o Lalloi, e perpetrò il delitto il 20 gennaio 1156 sul lago ghiacciato di Köyliönjärvi nei pressi di Köyliö in Finlandia. Secondo la leggenda, Lalli tornò a casa e la moglie Kerttugli disse che il vescovo aveva fatto loro visita ma se ne era andato senza pagare per il cibo, le bevande e il foraggio consumati. Questo fece arrabbiare Lalli che lo inseguì e gli tagliò la testa con un’ascia. Gli uomini che scortavano Enricofuggirono nei boschi. Lalli tolse il cappello del vescovo dalla testa mozzata e tagliò una delle dita per impossessarsi di un anello. La leggenda narra che il cappello si attaccò alla testa di Lalli e gli fece perdere i capelli quando tentò di toglierlo. Anche il dito si staccò quando tentò di togliere l’anello. I resti del corpo del vescovo vennero raccolti e trasportati con dei buoi. Nel luogo dove i buoi si fermarono venne costruita la prima chiesa della Finlandia.
Per esaurienti biografie del Santo, si possono consultare i seguenti links:
http://www.santiebeati.it/dettaglio/38360
http://www.larondine.fi/giornale/festa-enrico.html
Per acoltare l’inno, anche nelle sue successive traduzioni ed elaborazioni a più voci, si possono utilizzare i seguenti links:
http://www.youtube.com/watch?v=BXE_W2kNwcQv
http://www.youtube.com/watch?v=HaGdykq5cbs
http://www.youtube.com/watch?v=sgx1PuGI2qg
fig. 10, 11
fig. 12
fig. 13
fig. 14
fig. 15
Ramus virens olivarum per columbam panditur Come il ramo verde di olivo fu portato dalla colomba
Binus genus animarum arca Noë clauditur alle coppie di esseri viventi chiuse nell’arca di Noè,
Ergo plebs Finnonica gaudete hoc bono così o plebe finnica godi per questo bene
Quod facta es Catholica Verbi Dei sono. per il quale sei stata fatta cattolica al suono della parola di Dio.
Apex montis abscondatur, aquae vis dum tollitur.
Apex montis abscondatur, aquae vis dum tollitur.
Nubis sordes expurgatur, signum rei ponitur. Ergo plebs…
Grande mirum, pietatis arca dum salvatur:
At tunc cunctis animatis ira Dei datur.
Apex montis abscondatur, aquae vis dum tollitur.
Nubis sordes expurgatur, signum rei ponitur. Ergo plebs…
Grande mirum, pietatis arca dum salvatur:
At tunc cunctis animatis ira Dei datur.
Velut nostro demonstratur doctore Finlandiae,
Fides Christi dum fundatur, linguenti terra Angliae.
Upsalensem praesulatum Regno rexit Sveciae,
Per Ericum sublimatum, prae cultu fiducia.
Ardor strinxit caritatis corda Patronorum,
Via ducti veritatis, sorte supernorum.
Laeti petunt Finnonum terram pervenire,
Cultum pellunt Daemonum, palmam reperiere.
Doctor mirae sanctitatis ponens se periculis,
Formam verae pietatis turbis dans incredulis.
Versus partes Rex Ericus tendens domicilii,
Sanctus praesul hic Henricus comes fit exilii.
Subit poenas patienter palmam per martyrii,
Adest lictor vehementer potum dans exitii.
Christus nobis Patrem oret, pacem servans patriae,
Laudis turba quem decoret, firma fide varie.
L’Inno di S. Enrico ha costituito fonte d’ispirazione per diversi compositori, fra i quali:
– Taneli Kuusisto (Helsinki, 19/06/1905 – ivi, 30/03/1988), compositore, organista, critico e direttore d’orchestra
finlandese. La Fantasia sull’inno Ramus virens olivarum op. 55a è stata originariamente scritta per organo e risale al
1951. Le prime battute della versione qui riportata è nell’arrangiamento per ottoni e organo di Petri Junna;
– Antti Haapalainen, compositore finlandese vivente, nato a Kajaani il 4 settembre 1966, che ha scritto un brano a sei
voci femminili;
– Kaj-Erik Gustafsson, compositore e organista finlandese vivente, nato a il 24 novembre 1942 a Loviisa, che ha
composto un brano per organo ed un altro per coro a quattro voci femminili, quest’ultimo compreso nella Piae
Cantiones Suite, una serie di brani corali che prendono spunto tematico dai canti della storica raccolta.
Questo il link per ascoltare il brano: http://www.youtube.com/watch?v=X6Omzq6SvGk
fig. 16
fig. 17
Concludendo, ciò che appariva inconsueto, cioè la scelta della Finlandia di celebrare l’Anno Europeo della Musica con una melodia in latino, si rivela essere invece una commemorazione delle più profonde radici della civiltà finlandese. Anzi, all’inno Ramus virens olivarum si collega, direttamente o indirettamente, buona parte della storia della Finlandia.
fig. 18 a-b
indice delle illustrazioni
fig. n. | stato | data | descrizione |
1 | Germania | 13/04/2000 | 750° anniversario della fondazione della città di Greifswald – busta FDC |
2a | Finlandia | 22/05/1929 | 700° anniversario della fondazione della città di Turku (Åbo) – il porto – la S.S. Bore parte da Turku |
2b | Finlandia | 22/05/1929 | idem – cattedrale |
2c | Finlandia | 22/05/1929 | idem – castello |
3 | Finlandia | 31/03/1979 | 750° anniversario della fondazione della città di Turku |
4a | Finlandia | ====== | S.S. Bore – cartolina ricordo (cfr fig. 2a) |
4b | Finlandia | ====== | S.S. Bore in navigazione (cfr fig. 2a) |
5 | Finlandia | 05/06/1989 | visita di S.S. Giovanni Paolo II a Turku – busta commemorativa |
6a | Svezia | ====== | cartolina postale con immagine della cattedrale di Uppsala |
6b | Svezia | ====== | idem – “viaggiata” |
7a | Svezia | 1967 | cattedrale di Uppsala |
7b | Svezia | 1967 | idem – prova di colore |
8 | Svezia | 12/06/1964 | 800° anniversario del Vescovado di Uppsala |
9 | Svezia | 09/06/1989 | visita di S.S. Giovanni Paolo II a Uppsala – annullo |
10 | Finlandia | 17/06/1985 | particolare del francobollo in oggetto |
11 | ====== | ====== | S. Enrico di Uppsala |
12 | ====== | ====== | melodia completa dell’inno Ramus virens olivarum |
13 | ====== | ====== | frontespizio dell’edizione del 1582 della Piae Cantiones |
14 | Finlandia | 11/03/1982 | Giubileo della musica finlandese (100° anniversario della fondazione dell’Accademia Musicale Sibelius e dell’Orchestra di Helsinki |
15 | ====== | ====== | l’inno Ramus virens olivarum in notazione moderna |
16 | ====== | ====== | Fantasia sull’inno Ramus virens olivarum di Taneli Kuuisto – arr. per ottoni di Petri Junna |
17 | ====== | ====== | Ramus virens olivarum di Antti Haapalainen |
18 a-b | Finlandia | 2013 | moneta commemorativa da € 5 in omaggio alla città di Turku, emessa in 55.000 esemplari |