L’anno europeo della Musica
C.E.P.T. 1985 – L’analisi
parte seconda
di Marco Ghiglione
Riprendiamo il discorso là dove l’abbiamo lasciato, cioè a metà dell’emissione del Belgio.
SEZIONE | 1 – MUSICA E MUSICISTI | |
VALORE NOMINALE DEL FRANCOBOLLO | 23 f | |
stato | BELGIO | |
giorno di emissione | 11/05/1985 | |
tiratura | 2.318.408 | |
Serie completa– n° valori | 2 |
La vignetta del valore da 23 f., apparentemente scherzosa e fanciullesca, racchiude in realtà alcune tematiche importanti.
Il logo visibile in basso a destra si riferisce al Concorso Regina Elisabetta (si tratta del suo stemma), importante competizione musicale che si svolge con questa denominazione dal 1951 a Bruxelles. In realtà, la Fondazione Musicale Regina Elisabetta (del 1931), il Concorso Eugène Ysaÿe, iniziato nel 1937 ed al quale l’attuale si richiama, e la Chapelle Musicale Reine Élisabeth, inaugurata nel 1939, precedono il nostro concorso. Dopo i disastrosi eventi bellici, furono Marcel Cuvelier, direttore della Società Filarmonica di Bruxelles e fondatore, nel 1940 della Jeunesses Musicales de Belgique, e nel 1945 della Federazione Internazionale delle Gioventù Musicali assieme a René Nicoly, a convincere la regina Elisabetta ad intitolare il concorso con il proprio nome.
La sovrana, che era in realtà Elisabeth Gabriele Valérie Marie Herzogin in Bayern, cioè duchessa di Baviera, nacque a Possenhofen il 25 luglio 1876 e morì a Bruxelles il 23 novembre 1965. Il 2 ottobre 1900 sposò re Alberto I del Belgio (Albert Léopold Clément Marie Meinrad), che morì tragicamente nel 1934. Il suo regno durò dal 1909 al 1934, dopodichè il suo titolo divenne Sua Maestà la Regina Elisabetta del Belgio. I sovrani ebbero tre figli, Leopoldo, re dei Belgi dal 1934 al 1951, Carlo Teodoro, reggente durante l’esilio del fratello dal 1944 al 1950, e Maria Josè, moglie di Umberto II di Savoja e per brevissimo tempo regina d’Italia, come sappiamo dalla storia.
Particolarmente attenta, assieme al marito, della promozione sociale in Patria e nella colonie ed al miglioramento del servizio sanitario, Elisabetta era una grande appassionata dell’arte musicale, ed in particolare del violino. L’interesse verso la medicina e questo strumento le furono trasmessi dal padre, oftalmologo e violinista “quasi” professionista.
fig. 1, 2, 3
fig. 4
fig, 4/b
fig. 5
fig. 6
Vera benefattrice, aiutò molti musicisti, tra i quali ovviamente non poteva mancare, per sintesi di arte ed impegno sociale, il medico/organista dott. Albert Schweitzer (v. mio articolo a lui dedicato) ed il fisico Albert Einstein. Per coincidenza, entrambi, come il marito, si chiamano Alberto.
Fig. 7, 8, 9
Non avendo notizie contrarie a riguardo, posso dedurre che i due sovrani rappresentati nel francobollo siano proprio Alberto I e Elisabetta. Detto ciò, si può anche ipotizzare un collegamento indiretto fra i due valori dell’emissione belga, il primo dei quali, lo ricordiamo, era dedicato al compositore ed organista Cesar Franck. Ebbene, fu proprio il violinista Eugène Ysaÿe, nominato da re Alberto Direttore della Musica Reale ed al quale era intitolato il concorso citato prima della definitiva denominazione “elisabettiana”, ad essere il dedicatario ed il primo esecutore della Sonata per violino e pianoforte di Cesar Franck, del 1886. Anzi, la sonata è il regalo di nozze di Franck al giovane musicista trentunenne. Lo stesso Ysaÿe, violinista di fama mondiale, è una “gloria nazionale”, essendo nato a Liegi nel 1858 e morto a Bruxelles nel 1931.
Un discorso a parte meritano i ritagli di spartito che appaiono internamente alle immagini dei due sovrani: si tratta di un famoso valzer di Johann Strauss junior, Wein, Weib & Gesang! (Vino, donne e canto!) op. 333, un brano particolarmente gradito a Richard Wagner ed a Johannes Brahms. Nacque, come altre famose pagine del viennese, come brano per coro maschile, e con tale organico fu eseguito la prima volta il 2 febbraio 1869 nella Dianabad-Saaldella capitale austriaca dal Wiener-Verein Mannergesang (Associazione corale maschile di Vienna) durante la festa di Carnevale. Il valzer fu diretto da Rudolf Weinwurm, nuovo Maestro del coro, e Strauss sedeva fra il pubblico. Il brano era dedicato all’anziano Johann Ritter von Herbeck, direttore del coro fino al 1866, ed ebbe immediatamente un grande successo. La versione solamente orchestrale vide la luce a Pest il 16 marzo 1869, in occasione di un concerto diretto dai tre fratelli Strauss, Johann junior, Josef e Eduard, ed approdò poco dopo a Vienna (29 marzo).
Il titolo del valzer deriva da un famoso aforisma “Chi non ama le donne, il vino e il canto, è solo un matto, non un santo” attribuita spesso al filosofo tedesco Arthur Schopenhauer (1788 – 1860), ma in realtà di autore sconosciuto. Il motto riprende un noto proverbio di origine tedesca (spesso attribuito aMartin Lutero, oppure a Johann Heinrich Voss): “Chi non ama le donne, il vino e il canto, pazzo è davvero e degno di compianto” (Wer nicht liebt Wein, Weib, Gesang, der bleibt ein Narr sein Leben lang). Il medesimo concetto è pressappoco contenuto in una miriade di proverbi popolari di ogni parte del mondo, e solitamente è espresso in modo triplo (ad esempio, il nostro “Bacco, tabacco e Venere…”).
Le strofe del testo del valzer viennese chiariscono, uno ad uno, i tre concetti:
Den schönsten Wahlspruch in der Welt
hat Luther uns gegeben…..
O, Wein, du edler Himmelstrank
dir gab ich hohe Ehre….
Das Weib ist uns als höchstes Gut
vom Herrn der Welt gegeben…
Gesang, auf deinen Schwingen soll
das Herz zum Himmel schweben…
Ecco, a sinistra, lo spartito riportato sul francobollo belga e, a destra, la trascrizione per pianoforte del valzer di Strauss. Sotto, un disegno che si ispira al motto del titolo, la copertina dello spartito per pianoforte ed una rappresentazione allegorica del motto stesso.
Fig. 10-11
fig. 12, 13, 14
Ed ecco alcuni “svarioni” filatelici inerenti a Strauss figlio, ed un plauso.
fig. 15, 16, 17
Sulla busta “primo giorno” austriaca (peccato mortale, vista la provenienza!), la melodia di Sul bel Danubio blu non è nella tonalità originale (re maggiore), ma è trasportata un tono sotto (do maggiore), ed anche su quella americana l’Ouverture de Il Pipistrello è trasportata in do maggiore, mentre avrebbe dovuto essere in sol maggiore, o in la maggiore (a seconda del punto considerato), oppure ancora in sol maggiore se andiamo al concertato finale del secondo atto. Interessante, invece, la terza busta, che riporta un frammento dell’aria del principe Orlowskij, ancora da Il Pipistrello. Questa volta un plauso agli Austriaci, poiché la citazione non riguarda una delle solite melodie universalmente celebrate tratte dall’operetta straussiana, ma un momento di rara eleganza musicale, se è possibile stilare una tale classifica ne Il Pipistrello, vera opera e non operetta, di eleganza e sapienza compositiva paragonabile a Mozart.
Ora si presenta un problema: per quale motivo nella vignetta di un francobollo belga è finito un valzer viennese in luogo di qualcosa di “autoctono”, come, ad esempio, nel valore dedicato a Franck? Ho forse trovato un lontano nesso, scartando l’ipotesi semplicistica che il disegnatore avesse quello spartito a portata di mano, magari essendo appassionato del genere, ma arrampicandomi difficoltosamente sugli alberi genealogici. Premetto che Strauss junior era un violinista virtuoso, e che il violino era lo strumento preferito dalla regina e da suo padre, ma devo sottolineare che Elisabetta era nipote e figlioccia di una sua famosa omonima, Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach (Monaco di Baviera, 24 dicembre 1837 – Ginevra, 10 settembre 1898) nata duchessa in Baviera, imperatrice d’Austria, regina apostolica d’Ungheria e regina di Boemia e di Croazia come consorte di Francesco Giuseppe d’Austria, cioè la famosa “Sissy” dei celebrati film di Ernst Marischka. Aggiungo che l’Elisabetta belga era stata così stata chiamata proprio in omaggio alla famosa zia, sorella del padre. Addirittura, esiste un sito dedicato all’imperatrice Sissy che, tramite la penna di Matteo Tuveri, autore anche di una monografia, definisce la sovrana belga “l’Altra Sissy”. L’argomento meriterebbe infatti un’approfondita analisi in una sede appropriata.
Un ulteriore collegamento è costituito dalle musiche che Strauss compose in occasione del matrimonio fra il principe Rudolf d’Austria e la principessa Stephanie (Stéphanie Clotilde Louise Herminie Marie Charlotte), figlia di re Leopoldo II del Belgio. Sospendendo la composizione dell’operetta Das Spitzentuch der Königin, Strauss scrisse un valzer per coro maschile e orchestra che dapprima intitolò Myrthensträusse e quindi Myrthenblüthen (op. 395), su testo di August Seuffert, che terminava con alcuni versi indirizzati alla diciassettenne sposa straniera: “La tua nuova Patra ti saluta oggi con il cuore e con le mani, o reale fanciulla belga! Il bocciolo di rosa del Nord saluta il Sud con ardente amore”.
Il brano fu eseguito la prima volta con il titolo provvisorio ad una festa al Prater di Vienna l’8 maggio 1881 diretto da Strauss in persona alla presenza di 20.000 persone, ma gli sposi, che si sarebbero uniti due giorni dopo, non riuscirono ad arrivare proprio a causa della grande folla che bloccava le vie principali del parco. Come sappiamo, questo amore ben presto svanì e la vita di Rudolf terminò tragicamente a Mayerling. A questa vicenda si ispirarono diversi musicisti, tra i quali la nostra Barbara Giuranna, che compose un’opera in tre atti.
Probabilmente, il consistente doppio filo, anzi triplo, esistente fra le nobiltà austriaca e belga è sufficiente a giustificare l’inserimento del valzer di Strauss nel francobollo in oggetto.
fig. 18, 19, 20
indice delle illustrazioni
fig. n. | stato | anno | descrizione |
1 | BELGIO | 01/05/1976 | 25° anniversario del Concorso Int.le di Musica Regina Elisabetta – La Regina suona il violino |
2 | BELGIO | 01/09/1958 | 100° anniversario della nascita di Eugène Ysaÿe |
3 | BELGIO | 23/04/2001 | 50° anniversario del Concorso Int.le di Musica Regina Elisabetta |
4a | BELGIO | 15/09/1937 | Concorso Int.le di Musica Eugène Ysaÿe – cartoncino 1° giorno |
4b | BELGIO | 15/09/1937 | Concorso Int.le di Musica Eugène Ysaÿe |
5 | BELGIO | 01/05/1940 | Cartoncino pro Chapelle Musicale Reine Élisabeth (cfr. cataloghi Unificato e Scott per la non-entrata in corso delle serie) |
6 | BELGIO | 18/04/1966 | Emissione in memoria della Regina Elisabetta |
7 | AJMAN | 1971 | Albert Schweitzer con la Regina Elisabetta |
8 | ===== | ===== | I giovani fidanzati Alberto I ed Elisabetta |
9 | BELGIO | 20/10/2001 | Albert Einstein (dalla 3.a serie de “Il giro del XX secolo in 80 francobolli) |
10 | BELGIO | 11/05/1985 | Particolare del francobollo in oggetto |
11 | ===== | ===== | Johann Strauss junior – Wein, Weib & Gesang – walzer (particolare tratto dalla trascrizione per pianoforte) |
12 | ===== | ===== | Illustrazione ispirata a “Wer nicht liebt Wein, Weib, Gesang, der bleibt ein Narr sein Leben lang” |
13 | ===== | ===== | Frontespizio della 1.a edizione di Wein, Weib & Gesang di Johann Strauss junior – trascrizione per pianoforte |
14 | ===== | ===== | Allegoria di Wein, Weib & Gesang di Theodor Mintrop |
15 | AUSTRIA | 03/06/1949 | 50° anniversario della morte di Johann Strauss junior |
16 | USA | 29/08/2008 | Annullo a ricordo di una rappresentazione de Il Pipistrello di Johann Strauss junior nella Hunt Valley in concomitanza con il concorso filatelico Balpex 2008 |
17 | AUSTRIA | 03/06/1949 | 50° anniversario della morte di Johann Strauss junior – FDC |
18 | AUSTRIA | ===== | Etichetta pro-lotta alla tubercolosi con ritratto dell’imperatrice “Sissy” |
19 | AUSTRIA | 17/09/1993 | 150° anniversario della fondazione del Wiener-Verein Mannergesang |
20 | ===== | ===== | Cartolina-ricordo di Mayerling |