REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA

I falsi di Genova

Fra l’8 Settembre 1943, data della comunicazione dell’armistizio ed il 18 Giugno 1945, data della proclamazione della Repubblica da parte della Corte di Cassazione, sono successe molte cose, a Genova, anche in campo filatelico.

Non solo fu emessa dalla Direzione delle Poste una serie di francobolli soprastampati, i cosiddetti provvisori, tiratura di Genova, sulla quale molte cose interessantissime sono state dette e scritte, ma sono stati fabbricati anche diversi falsi.

Vi era naturalmente, una tendenza generale a cancellare l’effigie di Vittorio Emanuele III° dai francobolli della serie imperiale mediante scritture con penna o con timbretti, o altro, ma vi fu chi fece di più.

1) Mi riferisco, anzitutto, al francobollo serie imperiale da cent. 25, verde, soprastampato con la sola dicitura “Repubblica Sociale Italiana” e senza il fascetto. E’ talmente ben fatto che per mezzo secolo fu ritenuto una varietà della soprastampa autentica. Quando, per merito di Antonio Piga, si dovette convenire che non era plattabile con nessuno dei francobolli delle tirature ufficiali delle diverse Direzioni Postali (Roma, Verona, Firenze, Genova, Torino e Milano) ci si dovette convincere che si trattava di un falso e si scoprì che era stato architettato e stampato a Genova e se ne conoscono gli autori. Fu prospettata la tesi che si trattasse di dicitura autentica e che il fascetto fosse stato coperto con una strisciolina di carta, ma, esaminando le fotografie dei pochi blocchi a suo tempo esistenti, ci si accorse che le soprastampe non erano allineate e che, quindi, la cosa non era possibile. Non occorre esaminare i grandi blocchi orizzontali, che purtroppo non esistono più; é sufficiente esaminare una quartina per accorgersi che le soprastampe non sono allineate e che quindi il giochino della striscietta di carta non poteva funzionare.


Di questo francobollo furono probabilmente prodotti solamente 150 o 200 pezzi di cui si conoscono una trentina di pezzi annullati e quattro buste, tutte indirizzate al commerciante filatelico Guido Oliva.


Anche per il francobollo da cent. 75, rosso, si parla di soprastampa falsa; peraltro se ne conosce solamente uno, nuovo e molto difettoso.

Eccolo. 

Si tratta di un frammento, con affrancatura gemella , composta  dal cent. 75 falso e di un cent. 75 autentico, con l’annullo di Genova Ferrovia 24 Mar. 44.

Si tratta verosimilmente dell’unico cent. 75 falso salvatosi dalla distruzione perche stava viaggiando per posta. Non è nota la ragione per cui gli altri pochi soprastampati falsi siano stati distrutti.

2) Ci fu pure un commerciante genovese che, esauriti all’Ufficio postale i provvisori originali, per soddisfare la clientela del servizio novità se li fece soprastampare in proprio (con la soprastampa diritta e capovolta, ci mancherebbe!) e li distribuì. Tali soprastampe false, detti falsi Garibaldi per individuarne l’autore, finirono su diverse buste e qualche collezionista le ha in collezione e probabilmente le conserva preziosamente e le ritiene originali. Le caratteristiche di queste soprastampe sono le seguenti: la tinta rossa é anomala e si avvicina al rosso carota; la “S” di “Sociale” nell’espresso e la “c” di sociale nel cent. 50  sono differenti da ogni tiratura ufficiale. La illustrazione di una di queste buste si trova anche nel volume

“I francobolli della Repubblica Sociale Italiana – Raybaudi Editore – Roma 1992 -pagina 264.


3) Un altro importante commerciante, che denominiamo “Mazzini” per identificarlo, produsse sulle marche da bollo del 1939 da cent. 10, verdi, da cent. 20, rosse e da cent. 50, azzurre, una soprastampa dicente ” Vale come francobollo L. 0, 50″ e riuscì ad inviarle anche al Sud d’Italia il che significa che hanno attraversato le linee del fronte. Ovviamente quelle da cent. 10 e cent. 20, soprastampate per cent. 50, produssero anche un utile.

Altri falsi vennero prodotti in Liguria, in Lombardia, in Trentino e altrove, ma mi pare che Genova, anche in questo, abbia il primato.

Luigi AntonMaria Ciampi